Il nuovo codice della crisi d’impresa è entrato ufficialmente in vigore

04.04.2023

Il 15 luglio 2022 è entrato in vigore il nuovo codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza in sostituzione alla precedente legge fallimentare.

Il nuovo codice è regolato dal D.Lgs. n. 214/2019, e già a partire dallo scorso 17 marzo erano stati definiti gli assetti organizzativi delle PMI e i segnali d'allarme per prevenire la crisi d'impresa.

In questo articolo ci concentreremo principalmente su questi punti: come prevenire la crisi? E quali sono le novità che riguardano le imprese?

La nuova definizione di crisi e come prevenirla

Una delle novità più importanti introdotte dal nuovo Decreto Legge riguarda la nuova definizione della crisi d'impresa, intesa come:

Stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l'insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate.

L'insolvenza di un'impresa, infatti, non viene più giudicata irreversibile: si tratta piuttosto di un periodo di difficoltà momentanea che può essere superato grazie a degli interventi specifici attuati direttamente dall'impresa stessa.

Uno degli aspetti principali resta sicuramente la prevenzione della crisi, per questo motivo il nuovo Codice prevede una diagnosi precoce dello stato di crisi. Vengono infatti eliminati definitivamente gli indici di allerta, che facevano riferimento alla normativa precedente, per far spazio piuttosto a dei sistemi di early warnings, ovvero:

L'esistenza di debiti per retribuzioni che siano scaduti da almeno 30 giorni e pari a oltre la metà dell'ammontare complessivo delle retribuzioni mensili;

L'esistenza di debiti verso i fornitori scaduti da almeno 90 giorni;

L'esistenza di esposizioni verso gli intermediari finanziari scadute da più di 60 giorni;

L'esistenza di debiti nei confronti di creditori pubblici.

Per quanto riguarda, invece, le imprese che si trovano già in una situazione irreversibile, la novità riguarda l'eliminazione del termine "fallimento", a favore dell'espressione "liquidazione giudiziale", oltre a una notevole riduzione delle tempistiche burocratiche della procedura fallimentare.

Agevolazioni al risanamento delle imprese: la Composizione Negoziata

Con l'accantonamento del precedente sistema di allerta, diventano ancora più centrali gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili che l'imprenditore deve adottare al fine di rilevare in maniera tempestiva uno stato di crisi. In particolare, bisogna:

Rilevare eventuali squilibri patrimoniali;

• Assicurarsi che i debiti siano sostenibili per l'impresa;

Monitorare i segnali di allarme attraverso una specifica lista di controllo;

• Effettuare il test di perseguibilità del risanamento.

Inoltre, il legislatore fornisce alle imprese un ulteriore strumento, ovvero la Composizione Negoziata. Si tratta di una procedura stragiudiziale che permette il risanamento di tutte quelle imprese che si trovino in condizioni economico-finanziarie tali da rendere probabile l'insolvenza, ma che hanno comunque le potenzialità per risollevarsi e rimanere sul mercato. Tutto questo, attraverso l'individuazione di un professionista che identifichi il corretto piano di risanamento dell'impresa tramite dei contratti e degli accordi tra le parti, in modo tale da non dover ricorrere all'autorità giudiziaria.

Monitora la tua attività in modo semplice e veloce con uno specifico "check-up" 

Un ultimo aspetto che è importante considerare per prevenire la crisi, è il rating assegnato a una società, in quanto permette di monitorare l'andamento della stessa nel tempo e di individuare precocemente i fattori di criticità economico-finanziari che possono segnalare una crisi d'impresa.

La soluzione sviluppata dal nostro studio, facilita il monitoraggio della salute d'impresa attraverso il calcolo degli indici di crisi e del rating.

Si tratta infatti di una soluzione che automatizza le attività di analisi per il monitoraggio dello stato di salute economico-finanziaria di un'impresa, al fine di verificare la probabilità di crisi grazie all'acquisizione dei bilanci, all'elaborazione del rendiconto finanziario e al calcolo del rating assegnato alla società.

Il servizio si rivolge a commercialisti, sindaci e revisori che possono in qualsiasi momento verificare l'andamento e il rischio di insolvenza al fine di attivare una procedura di allerta, ed è rivolto anche alle aziende che possono autonomamente monitorare gli indici della crisi per condividerli con commercialisti, sindaci o revisori, per correre ai ripari.